Nadia Savino racconta dei suoi grani antichi che dialogano con le nuove tecnologie.
Nadia è laureata in Economia alla Luiss di Roma, titolo a cui ha unito tre master (uno in commercio estero e in internazionalizzazione d’impresa).
E’ stata nel team del controllo di gestione di un grande gruppo dell’Ho.re.ca. ed ha fatto un pieno di esperienze anche internazionali, ma ha deciso di tornare nella sua terra d’origine.
Nel Sannio coltiva grani antichi “bio”, tanto da essere iscritta negli elenchi dei Coltivatori Custodi.
Il suo prodotto passa sotto l’occhio vigile della tecnologia NIR, che ne misura umidità e proteine, e poi viene portato in un mulino a pietra dove viene lavorato artigianalmente; il prodotto è poi confezionato con packaging riciclabile.
Il suo progetto è quello di fare rete con altri imprenditori per produrre e muoversi con forza nel mercato.
Ha vinto, a capo di un team di giovani imprenditori, la tappa barese di AgriAcademy di Ismea – Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare